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L’esposizione del Museo civico posta al primo piano del Castello è suddivisa in Galleria Antica, Galleria dell’Ottocento e Galleria Cafiero.
La Galleria antica comprende più di 30 opere databili tra la fine del 1400 e la seconda metà del 1700 principalmente provenienti dal lascito di Giuseppe Gabbiani, tra cui si annoverano opere di De Mura, Solimena, Luca Giordano, Cesare Fracanzano, Gianbattista Tiepolo, Mattia Preti.
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La galleria dell’Ottocento comprende:
- La Collezione Giuseppe Gabbiani, comprensiva di oltre 300 opere tra disegni e dipinti di artisti databili dal XIV al XIX secolo; donata dall’artista al comune nel 1928, frutto della sensibilità del collezionista, raccoglie opere di Ribera Mattia Preti, Luca Giordano, Solimena, Tiepolo, dipinti del ‘300 e del ‘400 senese. Il corpus più organico della collezione è formato dalle produzioni pittoriche ottocentesche della scuola napoletana con 78 dipinti fra Morelli, Mosè Bianchi, Michetti, Toma, Dalbono, Gemito, Palizzi, Celentano e 72 opere autografe del Gabbiani, oltre 13 sculture del XIX sec.
- Le Collezioni De Stefano costituita da 131 opere pittoriche del XIX e del XX sec. Di cui 72 dipinti, 43 disegni, 15 acquerelli,
- la collezione Girondi formata da 156 dipinti e 67 disegni, connotano la ricchezza del fenomeno sia delle donazioni sia del ruolo “patriottico” assunto dagli artisti barlettani nel costruire un grande patrimonio d’arte da offrire alla fruizione pubblica per la città;
Nella Galleria Cafiero sono presenti vari pezzi della “collezione Cafiero” , donata al Comune nel 1936 da Ferdinando Cafiero composta da circa 8.000 pezzi tra mobili, armi, bronzetti, oreficerie, tessuti, ceramiche, suppellettili d’arredo; di cui centocinquanta pezzi di argenteria da casa, altrettanti di ferro battuto (ferri chirurgici, candelieri, chiavi, cintura di castità, ecc.) armi e armature, pizzi e ricami di produzione toscana e napoletana, mobili di raffinata fattura databili dal XVII al XIX secolo, trasferita da Firenze a Barletta, a cui si addice la definizione di Wunderkammer, realizzata con il criterio di period-rooms nella seconda metà dell’800..
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